Speciale Infografiche L’ippocampo

Speciale Infografiche L’ippocampo

Riscoprire la storia. Rileggerla. Guadagnare molteplici, e nuovi, punti di vista rispetto a fatti che abbiamo studiato a scuola e che ci riguardano. Il nostro è un vero e proprio invito a consultare le Infografiche  del francese Nicolas Guillerat ed altri coautori, che la casa editrice L’Ippocampo propone, tradotte, al pubblico italiano. L’infografica altro non è che un perfezionamento dell’arte, praticata un po’ da tutti, del ridurre a schema descrizioni lunghe o complesse, ed è utilissima a chiunque affronti letture storiche. 

Possedere oltre due millenni di storia, della propria storia, coincide da una parte con il possedere un bagaglio culturale precostituito, che appartiene alla genetica,  che si consolida per mezzo dell’educazione in famiglia e, durante tutto il corso della vita, nella quotidianità quale prodotto del nostro habitat, come direbbero gli zoologi. Entro questa sfera l’apprendimento è molto naturale e non occorrono particolari sforzi per imparare: il tempo sembra passare lentamente, si ha occasione di provare, di essere corretti, di riprovare, di sperimentare tutto quel che della nostra vita appartiene in generale all’oggi e, al massimo, all’altro ieri, inteso come frutto dell’esperienza di chi ha l’età dei nostri genitori, dei nostri nonni, riuscendo direttamente a trasmetterci la propria esperienza. Diverso è il caso dello studio vero e proprio,  quello che riguarda periodi, luoghi o fatti relativamente remoti, da compiere spesso nella ristrettezza temporale e di mezzi. Le nostre fonti informative, quelle da cui devono attingere, per esempio, gli autori dei testi scolastici, costituiscono nel loro complesso un insieme che ha forme ben precise, volume, peso. Oggi, grazie ai traguardi raggiunti dalla tecnologia elettronica, immagazziniamo informazioni, rappresentazioni e documenti in spazi modestissimi, ma si tratta di una possibilità recente: quel che è stato prodotto, conservato e documentato nei millenni, a partire dal superamento della tradizione orale, si manifesta dalle incisioni su pietra fino ad arrivare al documento cartaceo. La mole? Enorme: ancora oggi, in riferimento ad accadimenti circoscritti a porzioni del nostro territorio e lontani temporalmente anche meno di un secolo da noi, vi sono archivi che i nostri storici non hanno ancora neanche avuto il tempo di iniziare a consultare. Di fronte a questa realtà, premettendo che la conoscenza della storia deve appartenere e deve essere energicamente promossa a livello popolare perchè costituisce uno strumento di accrescimento per ogni individuo, è utile riflettere sulla validità degli strumenti didattici di prevalente diffusione: i libri di testo. E’ la prosa lo strumento migliore per apprendere? E’ possibile leggere un solo libro sulle imprese di Napoleone Bonaparte per poterne comprendere l’intera vicenda, le sue cause e la sua portata? La verità è che le fonti a disposizione del grande pubblico appartengono alla categoria delle fonti parziali, vale a dire aderenti ad una minima parte di quel che avvenne in termini geografici, storici, umani, scientifici. Anche l’infografica è una tecnica comunicativa parziale, ma può essere utilizzata con successo a fianco di determinati testi poichè ne rappresenta, tecnicamente, l’antitesi: prosa ridotta al minimo, dati di natura eterogenea ma, al tempo stesso, illustrazioni che impressionano la memoria visiva e, soprattutto, l’esaltazione della ricostruzione storica come prodotto del lavoro di studiosi specializzati in materie in apparenza scollegate ma, in realtà, connesse tanto quanto le umane vicende del presente sono il prodotto di circostanze, temporali, spaziali e logiche, di eccezionale complessità. Quel che proponiamo, dunque, è uno strumento utile agli appassionati di storia, che ci sembra intelligentemente proposto poichè, come insegna Marc Bloch, uno degli ostacoli al progresso umano, culturale in questo caso, è l’immobilismo, che nel tempo porta all’inettitudine intellettuale e spirituale insieme. Benvengano, dunque, determinate novità, poichè in materia di tecniche di apprendimento siamo attualmente abbastanza goffi e pigri: le infografiche furono concepite intorno al XIII° secolo, furono utilizzate nel corso del tempo da eminenti studiosi…eppure ancora oggi sono pochi i manuali che ne fanno largo uso. Le pubblicazioni di cui abbiamo scritto non sono, ci teniamo a specificarlo, perfette: la tecnica di assemblaggio, senza vera e propria copertina, con carta e rilegatura di tipo economico, non è il massimo, ma i contenuti sono di qualità e meritano considerazione poichè permettono al lettore occasionale di meglio inquadrare l’argomento studiato e poter scegliere gli approfondimenti da eseguire continuando a documentarsi. Attualmente, sul catalogo della casa editrice L’Ippocampo, che vanta grande esperienza nella pubblicazione di opere illustrate, sono presenti tre opere legate alla tecnica infografica: la prima si riferisce all’antica Roma, la seconda all’impero napoleonico e la terza alla seconda guerra mondiale. Già l’uso, nei titoli, della parola infografica attira l’attenzione dei curiosi, ma anche il formato è particolare: le dimensioni di stampa sono quelle di una corposa raccolta di tavole (si superano, e di tanto, le 150 pagine), lo stile di disegno, opera del francese Guillerat, riprende quello del tedesco Otto Neurath e combina in modo molto riuscito la capacità di attrarre l’occhio del lettore e quella di non stancarlo eccessivamente.  Andate ad osservarle! Recatevi in libreria!

 

 

 

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