NELL’OCCHIO DEL RINOCERONTE
Armò la carabina, strisciò senza far rumore verso gli alberi e guardò. A trenta passi da lui si muoveva un grosso animale. Si sentì il cuore rimpicciolito per lo spavento. Un rinoceronte! Non alzò nemmeno la carabina, ben sapendo che la palla si sarebbe schiacciata contro quella pelle grossissima che è più resistente di una corazza d’acciaio. Poteva bensì colpire il mostro in un occhio, il solo punto vulnerabile.
Trenta passi, poco più di ventidue metri. Bersaglio di circa cinque centimetri, in leggero movimento…e per noi qualcosa di simile ad un Toradar, Arma lunga, anima liscia. Acciarino a miccia, calciatura appena abbozzata.
Balzo in avanti di due secoli e ci riproviamo con un canna rigata, acciarino a pietra focaia. Ancora avanti, con un’arma a capsula. Ce la faremmo? E con un’arma moderna?
La verità è che non importa, ma se nel frattempo saremo andati più spesso del solito in poligono, più volentieri, se ci saremo esercitati, fantasticando magari di simulare, senza far male a nessuno, un tiro del genere….avremo colpito nel segno.
Leggere per emozionarsi, emozionarsi per migliorare, per crescere, per usare bene il nostro tempo, quello che mille distrazioni futili ci rubano.
In questo senso rileggo le composizioni di Emilio Salgari, penso a chi è più giovane di me, al fatto che certe realtà sportive siano pressochè sterili riguardo alla produzione di nuove classi di tiratori e mi dico: perchè no? Perchè, oltre a specifici prodotti didattici, ai percorsi sportivi tradizionali, non usiamo anche lo strumento culturale? Perchè non sfruttare meglio, in tal senso, letteratura, cinema, incontri conviviali?
Il tiro a segno è un’attività tecnica e, come tale, necessita di sforzo, da parte dell’uomo, per ottenere risultati valutabili in termini di punteggio. Da questa constatazione una nuova domanda: se, fin dal primo momento, dovessimo presentare ad un amico curioso questa pratica sportiva, insistendo solo sugli aspetti tecnici, sugli aspetti atletici, quanti la intraprenderebbero?
Quanti poi sopporterebbero le prime, inevitabili delusioni riportate sul bersaglio se non vi fossero, al contempo, altri elementi di appagamento, tali da spingere emotivamente al proseguimento, alla profusione di maggiore impegno?
I professionisti del settore e, in generale, chi è davvero appassionato, è giusto si impegni nel coinvolgimento di un pubblico più vasto alla pratica del tiro sportivo, utilizzando tutti gli strumenti disponibili. Il nostro sport è tecnica ma anche tanto altro. Coinvolgiamo gli amici, coinvolgiamo i giovani.
Coinvolgiamoli motivandoli, facendoli emozionare.
Le emozioni costituiscono uno degli elementi di base dell’umano agire e, nei percorsi faticosi così come in presenza di ostacoli, è la determinazione oltre l’ordinario che, spingendo ad attingere ad ulteriori, fisiche riserve d’energia, permette di raggiungere il traguardo prefissato, a realizzare un progetto.
Emozioni ad ispirarci, emozioni ad alimentarci!
Ritratto di Emilio Salgari. L’onorificenza di cavalierato dell’Ordine della Corona d’Italia che gli venne conferita dichiara che egli riuscì ad istruire con diletto il proprio pubblico e, se pensiamo che l’attribuzione risale al 1897 e le ristampe delle sue opere avvengono ancora ai giorni nostri, possiamo dire che fosse pienamente meritata.
Copia, edita da RBA Italia nel 2020, de I Misteri della Giungla Nera, per la collana Emilio Salgari. La riscoperta di un mito. Opera, iniziativa, stampa di qualità.
Su RaiPLay è disponibile la serie televisiva Sandokan, tratta dalle opere salgariane. Il cinema, dalla nascita e per più di ottant’anni, ha rappresentato opere dello stesso autore, che oggi come ieri continua ad ispirare autori e lettori.
Foto tratta da https://www.wne.at. L’Austria, come altre nazioni centro europee, vanta una tradizione sportiva armiera particolarmente radicata. In questi paesi è di moda il tiro ai festscheibe, una delle massime espressioni del tiro di precisione benchè appartenente alla sfera prettamente ludica. Abbiamo molto da imparare da questi sportivi.