DANIELE IBBA
Nei progetti migliori ogni individuo investe tutte le proprie risorse e, per dare il meglio, è senza dubbio necessario amare la propria realizzazione.
Alcuni scrittori hanno persino affermato che alcune opere siano permeabili al sentimento dell’amore, capace di conferire loro un plusvalore.
Da questo spunto la domanda fondamentale: è possibile misurare l’amore?
di G.Tansella
Secondo noi si, ma non c’entrano le astrazioni. L’amore è commisurato agli sforzi dell’artista, divenendo rintracciabile in quegli elementi che testimoniano la scelta di una via realizzativa irta di insidie ma feconda rispetto ad un’altra più agevole ma dalla destinazione banale.
Le realizzazioni di Daniele Ibba, in tal senso, costituiscono delle icone: nessun compromesso per raggiungere l’obiettivo estetico e tecnico assunto, solo la consapevolezza delle proprie abilità, il desiderio di soddisfare, quando è il caso, le aspettative dei committenti e la fiducia, assoluta, nella bontà del tempo.
Tra le sue più recenti realizzazioni molte lame fisse, dagli skinners ai bowie, dai machete alle daghe.
Ascoltando le sue parole il maestro parrebbe alla ricerca di simmetrie perfette ma, col passare del tempo, non sono soltanto i disegni cambiare: anche i materiali prescelti mutano insieme alle finiture, dalle inserzioni in oro all’incastonatura con diamantini.
Tale scelta rivela la capacità di Ibba, tramandata a livello familiare, nell’arte orafa. Altra nota distintiva delle ultime creazioni la scelta di foderi e custodie non convenzionali.
Si può dunque, da una parte, rassegnarsi alla realtà secondo cui gli oggetti, in quanto tali, siano inanimati o, dall’altra, accettare come non del tutto folle la possibilità che l’amore sia determinante per realizzare prodotti straordinari i quali, agli occhi di chi sa vedere, mostrano evidenti differenze rispetto ai prodotti ordinari.
Con questo articolo inauguriamo, dunque, un reportage dedicato alla coltelleria di lusso. Seguiteci in questo viaggio attraverso le arti applicate!